Fringe benefit 2.0: assistenza al LinkedIn Personal Branding

brendan stevens

linkedin funny profile

Devo essere su LinkedIn, ci devo essere assolutamente: ci sono tutti, non posso non esserci anch’io“. Quante volte ve lo siete detti? Quante volte l’avete sentito dire da amici e colleghi? [scusate l’incipit un po’ Aranzullesco, m’è uscito così!].

Fin qui tutto semplice, e poi:

  • quale foto metto? Quella del matrimonio perché sono vestito bene, quest’altra fatta in spiaggia la scorsa estate perché non ho il solito pallido colorito da ufficio milanese; oppure questa, la mia prima comunione, sembro decisamente più giovane;
  • quale foto metto, allora? Ma la devo proprio mettere la foto?!?
  • “job title”, eh?!? Cosa scrivo? In italiano o in inglese? Con quante enne si scrive business? Mettiamo ‘manager‘, mia moglie andrà a raccontarlo, fiera di me, a tutte le sue amiche;
  • esperienze di lavoro: devo parlare di quell’agosto del 1984, assistente bagnino in seconda a Riccione?!? Ah, l’estate del 1984, quanti ricordi…
  • formazione scolastica, ma sono uscito col 36!
  • onoreficenze, esperienze umanitarie: quella medaglietta da Top-Chierichetto primavera 1979?
  • hobby e interessi: hmmm, ma si potranno scrivere certe cose, qui?!?

Forse vi serve aiuto. E perché non ottenerlo direttamente dal vostro datore di lavoro, così -senza impegno, a mo’ di Fringe Benefit 2.0? A beneficio di entrambi, naturalmente:

  • voi: avrete un profilo sul social-coso decente, vero, non ‘fake‘; con una bella foto ed un inglese (o italiano) corretto; un buon inizio per il vostro personal branding;
  • il datore di lavoro: avrà un’altra splendida vetrina, anzi tante altre splendide vetrine, attraverso le quali possibili clienti passeranno a dare una ‘sbirciatina‘. Oggi sempre di più, rispetto ad altri accessi tradizionali (sito web, passaparola, etc.)

Pronti? HR Manager, pronti anche voi?