Dallo scorso primo maggio Telecomitalia, oggi Tim, ha introdotto i nuovi abbonamenti della famiglia “Tutto“, mandando di fatto in pensione i vecchi contratti con canone di abbonamento linea più chiamate a consumo.
Per farla breve, in due parole: gli abbonati di fonia, oggi, accedono automaticamente all’offerta “Tutto voce” (chiamate illimitate, canone incluso) a 29 euro al mese; se, invece, attivano anche Internet/ADSL il costo lievita a €44,90/mese. Se desiderano “ritornare” al vecchio contratto, canone linea da €18,54/mese, poi le chiamate continuano ad essere fatturate a consumo. Ma se si è clienti da più di dieci anni, viene offerta la possibilità di ottenere una tariffa migliore per il primo anno, magari provando un servizio ancora non sottoscritto (adsl, etc.). Inoltre, è vero che le nuove tariffe sono in vigore dal primo di maggio, ma nella fattura di maggio vengono riportati ancora i conteggi del vecchio contratto, che verranno poi rielaborati retroattivamente nella prossima fattura; e l’abbonato ha tempo fino al 31 ottobre per recarsi in un Negozio Tim e comunicare la volontà di tornare al vecchio contratto.
Tutto chiaro? Limpido? Trasparente? Comodo?
Evidentemente no.
Date un’occhiata all’immagine qui sotto: è la fattura di marzo 2015, di una normale linea telefonica (senza adsl), che -così ci comunica il gestore- diventerà una “Tutto Voce” (€29/mese) a partire dal primo di maggio.
Date un’occhiata a quest’altra fattura, qui sotto; è quella di maggio 2015, stessa linea, in teoria diventata “Tutto Voce” a €29/mese ma -udite, udite- misteriosamente trasformata in “Tutto” a soli €44,90/mese.
Sedici euro al mese in più, quasi 200 euro all’anno, in bolletta.
Moltiplicate per tutti gli abbonati che conoscete e che non si accorgeranno (subito) del “disguido”(*), e… ooops!
(*) Disguido = l’operatore del 187, prontamente contattato, così ha definito questo caso.
Informo, contestualmente, l’operatore, nella speranza che faccia chiarezza. Nel frattempo… in guardia!
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