Ragazzi studiate

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Siamo onesti: ce lo hanno sempre detto; i nostri nonni perchè non avevano avuto la possibilità di farlo, i nostri genitori perchè lo avevano fatto in fretta e male; i nostri insegnanti perchè, altrimenti, avrebbero perso il posto di lavoro. La verità è che studiare significa crescere; la cultura, va da sè, è il montacarichi dell’elevazione sociale. Quello che invece molti non sanno è che studiare non vuol automaticamente dire fare un mucchio di soldi. Se l’obiettivo è quest’ultimo, lo studio diventa quasi controproducente. Preso in grosse quantità (lo studio, intendo) potrebbe inibirvi dall’accedere alla professione più pagata e meno qualificata al mondo: il commerciale. Attenzione però: nel dribblare lo studio e nel non prepararvi culturalmente, siate così accorti da:

a) non ricordare i nomi dei prodotti e dei servizi che vendete; tutt’al più storpiateli;
b) trattare male clienti e collaboratori; il confondere nomi e ruoli è molto chic, anche sulla east coast;
c) dimenticare quelle quattro regole grammaticali imparate (forse) alle elementari (congiuntivi inclusi);
d) imparare a memoria frasi di circostanza e dichiarazioni shock, tipo “Le condizioni non sono così buone, ma rimangono delle ottime condizioni”.

Grazie o Divino per avermi nato imparato!

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