Il trattamento della convulsione febbrile

La convulsione febbrile, purtroppo qui l’abbiamo scoperto di recente e all’improvviso, è un fenomeno abbastanza diffuso tra i bambini di età inferiore ai cinque anni; la causa scatenante è l’innalzamento (o abbassamento) rapido della temperatura corporea. Nonostante non lasci danni permanenti, vista la drammaticità della sua manifestazione, è forse bene imparare a gestire l’evento (che è ripetibile, purtroppo). Qui sotto trovate una scheda che riassume le caratteristiche del fenomeno; il video qui sopra, invece, spiega come comportarsi per coordinare al meglio la crisi.

Da Wikipedia:

“Le convulsioni febbrili sono crisi convulsive scatenate da una condizione di iperpiressia nel corso di una malattia apparentemente extracerebrale in bambini che non hanno mai presentato segni di sofferenza neurologica. Si tratta di una crisi convulsiva generalizzata, caratterizzata da bilateralità e simmetricità delle manifestazioni motorie. Ha durata inferiore ai 10 minuti quando la crisi è singola oppure di durata complessiva di 30 minuti quando le crisi sono ripetute. Generalmente avviene in età comprese tra i 6 mesi e i 5 anni.“.

Che cosa sono? Sono crisi convulsive generalizzate che si possono verificare quando la temperatura corporea aumenta rapidamente, in bambini senza infezioni del sistema nervoso e senza precedenti danni cerebrali. Sono di breve durata (non superiore a 15 minuti) e non si ripetono nelle 24 ore.
Quanto è frequente
il problema?
Interessano il 3% dei bambini sani, tra i 6 mesi e i 5 anni di vita.
C’è sempre
la febbre?
Talvolta la febbre non è presente al momento della convulsione ma compare poco dopo la fine della crisi.
Possono ripetersi? In oltre la metà dei casi, l’episodio convulsivo rimane isolato.Le recidive sono più frequenti se l’insorgenza della prima convulsione è precoce, soprattutto se si verifica durante il primo anno di vita.
Fino a che età
si presentano?
Le convulsioni febbrili semplici si presentano soprattutto prima dei 4 anni, raramente nel corso del quinto anno.Queste crisi tendono a scomparire con la crescita.
Come
si manifestano?
Le manifestazioni possono essere varie:

  • scosse delle braccia e delle gambe (cloniche),
  • irrigidimento (toniche),
  • rilassamento della muscolatura (ipotoniche),
  • fissità dello sguardo o rotazione degli occhi,
  • perdita di feci e urine ecc.
C’è sempre perdita
di coscienza?
La perdita di coscienza è comune a tutte le convulsioni, di norma questa è seguita da una fase di sonnolenza(periodo postcritico).
Quali sono i rischi? Le convulsioni febbrili semplici, essendo di breve durata, non possono causare danni. Una convulsione deve durare ore per produrre un danno a livello cerebrale.
Qual è la causa ? Non se ne conosce esattamente il meccanismo scatenante; è stata dimostrata una predisposizione genetica e per questo è frequente riscontrare altri casi tra i familiari del bambino.
È utile abbassare
la temperatura
per prevenirle?
I tentativi di mantenere bassa la temperatura non riescono ad evitare gli episodi convulsivi; tuttavia, utilizzare farmaci che abbassano la febbre e mezzi fisici (ad esempio spugnature d’acqua sulle braccia e sulle gambe) riduce lo stato di malessere del bambino.
Le convulsioni
possono causare
la meningite?
No! Questa è una delle leggende più dure da sfatare. È vero esattamente il contrario, ossia in corso di meningite possono verificarsi convulsioni.
Possono causare
l’epilessia?
Non è stata dimostrata una relazione causa-effetto tra convulsioni ed epilessia, ma si è valutato che il rischio di epilessia è solo di poco aumentato nei bambini che hanno avuto convulsioni febbrili. Infatti, l’incidenza dell’epilessia in questi bambini è all’incirca dell’1,5% rispetto all’incidenza nella popolazione generale, stimata intorno allo 0,5%.
Si devono eseguire
esami?
Non esiste alcun esame specifico da eseguire; sarà il pediatra a decidere caso per caso l’utilità di effettuare esami.
Si può vaccinare
un bambino
che ha avuto
una convulsione?
Le convulsioni non costituiscono una controindicazione all’esecuzione delle vaccinazioni obbligatorie e facoltative. Le vaccinazioni, al contrario, prevengono alcune malattie (ad esempio il morbillo) che, causando febbre molto elevata, possono scatenare le convulsioni febbrili.
Cosa fare in caso
di convulsioni?
  • Mantenere la calma
  • Allentare l’abbigliamento in particolare intorno al collo
  • Porre il bambino su di un fianco per evitare che inali saliva o vomito
  • Non forzare l’apertura della bocca
  • Osservare il tipo e la durata della crisi
  • Non dare farmaci o liquidi per via orale
  • Terminata la crisi, mettersi in contatto con il pediatra curante o altro sanitario.
Cosa fare in caso
di recidiva?
A tutti i bambini che hanno avuto una prima crisi, viene prescritto il Diazepam per uso rettale da tenere a casa e da usare in caso di nuovi episodi convulsivi di durata superiore ai 3-4 minuti (esistono in commercio dei comodi microclisteri già pronti per l’uso). Ricordiamo che la maggior parte delle convulsioni febbrili semplice si esaurisce in 1-2 minuti e pertanto non richiede alcun trattamento.La somministrazione del farmaco può essere ripetuta dopo qualche minuto, se la prima dose non è stata efficace. Naturalmente, dopo la somministrazione di questo sedativo, il bambino potrà essere sonnolento.
È utile una terapia
per bocca
con Diazepam
in corso di febbre?
È dimostrata l’efficacia del Diazepam per bocca, a dosaggi adeguati, nella prevenzione delle recidive. Tuttavia, in considerazione dei possibili effetti collaterali, questo farmaco sarà prescritto dal medico solo in casi selezionati.
Il bambino deve
essere ricoverato?
Spetta al pediatra di fiducia o quello di Pronto Soccorso valutare l’opportunità del ricovero; in particolare il ricovero deve essere preso in considerazione:

  • al primo episodio convulsivo, nel bambino sotto i 18 mesi di vita;
  • in caso di convulsioni complesse (di durata superiore ai 15 minuti, e/o ripetute nelle 24 ore, e/o in presenza di eventuali precedenti neurologici);
  • qualora non sia possibile reperire il proprio medico curante.

Nel caso di recidive di convulsioni febbrili semplici, la valutazione del pediatra può consentire la gestione del problema a domicilio.

(fonte tabella: ospedalebambinogesu.it)