Dacci il nostro cloud quotidiano

Voglio mangiare il pane, quello buono, quello che piace a me, quello che mi fa bene, quello che meglio si accompagna alle altre pietanze. Voglio prepararlo io, a casa, ma anche comprarlo dal mio panettiere di fiducia, pagandolo il giusto. Quando non sono a casa voglio mangiare lo stesso tipo di pane, come quello di casa e del mio panettiere, semplicemente entrando in un panificio qualsiasi, ordinandolo come faccio sempre, pagandolo sempre lo stesso giusto prezzo. Se ne ho comprato un po’ più del necessario, voglio poter consumare quello avanzato una volta a casa; così come farei per quello di casa, appunto. Voglio mangiare il mio pane e, ogni tanto, assaggiarne di nuovi tipi, soprattutto se unici e particolari, potendo sempre tornare al mio caro e vecchio buon pane di casa. Voglio poter uscire di casa e comprare il solito pane dal solito panettiere di fiducia; e poi voltare l’angolo e comprare il pane extra, quello esclusivo, nel panificio concorrente del mio. Tornare a casa e portare entrambe i pani a tavola, insieme, nella stessa cesta. Insomma, voglio mangiare il pane, quello buono, quello che piace a me; indipendentemente da chi lo produce e dove si compra, pagandolo il giusto, facilmente, potendo sempre scegliere liberamente.

Mi piace il pane, ma mi piace anche il Cloud. Per questo vorrei consumare il Cloud così come consumo il pane.

Questo ho cercato di spiegare qualche settimana fa, intervenendo alla tappa romana di varevolution, organizzato da Var Group. Questo cerco di raccontare, ogni giorno, nel mio percorso in VMware.