Dite la verità: a chi di voi non è mai capitato di smarrire un biglietto da visita importante, ancor prima di averne salvato il contenuto in rubrica? Chi di voi ha sempre con sé il proprio? Quante volte, seppur coadiuvati da applicazioni efficaci, il processo di trasformazione “da carta a bit” non va a buon fine?
Da anni si discute di modalità, le più disparate, per evitare questi inconvenienti: formati digitali standard ed universalmente adottati, protocolli di interscambio, codici, metacodici, automazione, intelligenze (più o meno artificiali), etc. etc.
L’argomento è tanto semplice quanto, invece, è sentito il bisogno di trovare una soluzione. Due indicatori che non s’incontrano, tant’è che una soluzione vera e propria -oggi- non esiste.
In attesa di allinearci tutti -e precisamente- lì (lì dove?), suggerisco di adottare questi semplici accorgimenti:
- usiamo i Quick Response Code (QR Code), universalmente riconosciuti come codici di rappresentazione delle informazioni;
- se ancora in possesso di biglietti da visita cartacei, oltre alla grafica tradizionale, aggiungiamo un QR Code con i nostri dati (VCard, in questo caso);
- se già oltre la carta, quindi full-digital:
- stampiamo uno, ed uno solo, QR Code e appiccichiamolo ben in vista sul dorso del nostro laptop;
- teniamo a portata di smartphone, per mostrarlo rapidamente, il suddetto QR Code (screen lock, ad esempio);
- inseriamo il QR Code in ogni nostro documento digitale (firma email, offerte, presentazioni, etc. etc).
Insomma, sempre in attesa di allinearci tutti -e precisamente- lì (lì dove?), facciamoci trovare così. Semplice, no?
A proposito, questo qui sotto sono io (“lavorativo“).
p.s.: in rete si trovano tantissimi strumenti gratuiti per la preparazione del vostro QR Code (es.: googlate ‘generatore qr code‘).
Scopri di più da Luca Bonesini
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