Inizia oggi la mia avventura da pioniere di Cashless City Bergamo, che racconterò nei prossimi giorni qui, sul blog.
Day 0: pronti, partenza… occhio e via!
Il primo giorno, anzi il giorno zero, interlocutorio e di preparazione, inizia con una nota di colore, quasi dolente: in mattinata mi arriva una email da Cartasi che notifica l’avvenuta registrazione della nuova carta di credito (prepagata, NFC: ci siamo, molto bene!); a distanza di qualche minuto, in casella di posta, ne arriva un’altra: anch’essa pare provenire da Cartasi, ma quest’ultima contiene una richiesta di aggiornamento dati (male, non è Cartasi il mittente) .
Eccola qui di seguito:
La tempistica è perfetta (quella del “frodante“, intendo): l’antispam, riconoscendo come autentico il primo messaggio (di Cartasi), lascia passare anche il secondo (non di Cartasi); ma il testo -seppur uno dei migliori che mi sia capitato di leggere ultimamente- presenta ancora molti errori grammaticali, lessicali e di punteggiatura. Il sito a cui rimanda il link, poi, seppur ben fatto, naturalmente non risulta intestato a Cartasi.
Et voilà: tentativo di frode, phishing per la precisione, intercettato.
Anche questo è Cashless City; a sottolineare che anche per i pagamenti elettronici una esperienza d’uso sufficientemente sicura va costruita quotidianamente usando cautela, con consapevolezza, prestando molta attenzione ed applicando le tre famose e semplici regole del web:
- regola numero 1: diffidare;
- regola numero 2: diffidare ancora;
- regola numero 3: diffidare sempre.
Scherzo, naturalmente: è la stessa Cartasi che mette in atto campagne di “awarness” e solidi meccanismi di protezione del credito, in modo tale da lasciare all’utente finale solo i benefici -e sono tanti- dell’uso del pagamento elettronico.
Domani si parte davvero, si prova ‘sul campo’, si osserva… si spende. E con me i “colleghi” Claudio, Ornella e Matteo (ed altri ancora).
Scopri di più da Luca Bonesini
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