Il ricordo di quel giorno è vivido e ben impresso nella mia memoria, ed ancora oggi mi emoziona: giovedì, e come tutti i giovedì, il pomeriggio alle quindici, presso l’auditorium aziendale invitiamo un personaggio interessante, non necessariamente famoso, che abbia voglia di raccontarci un po’ si sé, di quel che ha fatto, fa e farà, di come immagina il suo ed il nostro futuro. Insomma, che sia disposto a farci sognare un po’.
Le attività lavorative, quelle routinarie che sembra non possano essere mai rimandate -pena il calo di produttività- vengono invece messe in pausa per un’ora circa; ci si accomoda in platea, l’ultimo spegne la luce, e parte un contributo video, spesso targato TED, che insieme ai colleghi letteralmente divoriamo.
Dopo diciotto minuti, secondo più, secondo meno, le luci si riaccendono; uno di noi, non sempre lo stesso, s’impossessa del palco ed abbozza un commento, gesticolando, intavola un dibattito, accende la discussione: è questo il momento in cui si capisce quanto bene fa questa attività alla produttività dell’azienda intera.
Lo ammetto: le prime ospitate, soprattutto per chi della mia generazione, sortivano un effetto ‘cagata pazzesca‘, di Fantozziana memoria (“novantadue minuti di applausi” inclusi). Ma poi, con l’arrivo dei vari Dan Pink, Pamela Meyer, Dan Gilbert, James Veitch ed altri ancora… be’, oggi sono qui a suggerirvi di vivere anche voi, nelle vostre aziende, questa esperienza meravigliosa.
Scopri di più da Luca Bonesini
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