“Siamo momentaneamente fermi in attesa di ripartire”.
Mercoledì mattina. Direzione Milano, ufficio. Linea M2 della metropolitana. Il lungo serpente ferroso è fermo tra Gorgonzola e Villa Pompea. L’annuncio, da un altoparlante fastidiosamente gracchiante, è di quelli che supera la “cancellazione attiva del rumore” dei miei AirPods. Breve, essenziale, implacabile.
“Siamo momentaneamente fermi in attesa di ripartire”.
Chi distoglie per un attimo lo sguardo dallo smartphone, chi accenna un sorriso. Qualcuno si gratta il capo. Si fermano i cronografi.
“Fermi in attesa di ripartire?!?”, sussurra il mio lobo sinistro al suo compare destro. “Già…“, lui, rassegnato.
Istanti, forse minuti. In silenzio.
Poi il treno riprende il suo cammino. E con esso, la vita.
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