Prosegue l’avventura da pioniere di Cashless City Bergamo. Tra una transazione e l’altra, questa settimana bevuti ben due caffè senza avere monetine in tasca, ho scambiato quattro chiacchierare con amici e conoscenti riguardo all’iniziativa: dall’amico in coda in cassa al supermercato, convertito ‘seduta stante’ a self-checkout e pagamento elettronico, all’anziano parente, non ancora possessore di carta di credito “Perché… non c’è veramente un perché: ho sempre fatto così, in contanti“.
La lavanderia con POS disponibile ma inutilizzato perché “non mi ricordo sempre come funziona“, la colonnina del parcheggio in centro -abilitata contactless- che non riesce a completare l’operazione, probabilmente a causa di un problema di connettività, il fiorista preparato, disponibile ed ‘amico’ dell’iniziativa.
E poi, l’intervista di rito, istituzionale, per dare il via ufficiale all’avventura; e per convincersi che, forse, è giunto il momento di verificare se anche il mio parrucchiere accetta la carta di credito!
Luca Bonesini, 45 anni, consulente informatico, si è offerto di aderire come pioniere consumatore di Cashless City. La difficoltà?: «Mi guardano in modo strano quando bevo un caffè e pago con la carta di credito. Ma non mollo: mi aspetto accoglienza, anche se di sicuro c’è ancora tanta strada da fare».
Buona visione.
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