Ce ne sarebbe a sufficienza, anzi in abbondanza, per scriverci un trattato socio-antropologico; sto parlando degli avventori del Frecciarossa (sempre loro, sempre lui, insomma noi). Oggi “m’è toccato” il capodelegazione -portava in gita una decina fra amici e amiche- che, appena salito a Firenze, cercando di dar prova delle proprie capacità organizzative, mi pregava -tono leggermente intimidatorio- di cambiar posto con una comare al suo seguito, chiedendomi “Scende anche lei a Roma?“.
Unica ed ultima fermata di quel treno. Da rinchiudere.
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