Come per Volunia, annunciato in grande stile e ritenuto da molti un deludente flop, anche per Matteo Achilli e il suo Egomnia arrivano i primi problemi. Troppo velocemente definito come lo “Zuckerberg Italiano“, una piattaforma realizzata con interfacce fine anni ’90, è di oggi l’invio di una email riguardante gli aggiornamenti del prodotto che mostra, in chiaro, gli indirizzi di tutti i destinatari della comunicazione. Una buona idea, la velocità nel concretizzarla, marketing e comunicazione, solidità della piattaforma ed altro ancora; sono tutti ingredienti imprescindibili per l’ottenimento del vero successo. E Zuckerberg (quello vero) lo sa.
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Ciao Luca,
Volevamo informarti che l’errore di mostrare una piccolissima parte degli indirizzi dei destinatari in alcune email inviate, tra cui il tuo indirizzo, non è dipeso da Egomnia ma da Aruba. L’enorme quantità di iscritti di Egomnia ha mandato letteralmente in tilt i servizi mail di Aruba, che hanno generato quei documenti (in formato .txt) allegati. Abbiamo risolto ogni cosa e stiamo lavorando duramente ogni giorno per rendere Egomnia competitivo con i colossi americani già dal prossimo anno. Stiamo parlando di un bellissimo progetto italiano che può regalare molto all’Italia e al mondo intero. Il supporto per Matteo Achilli deve partire prima di tutto da noi italiani, e questo lo stiamo ricevendo. Lo dimostrano le 120 società iscritte e le ormai 15 mila iscrizioni in poco più di 30 giorni. Stiamo scrivendo e vogliamo continuare a scrivere una bella pagina della storia italiana del web.
Grazie per la risposta.
Il supporto di cui parlate, quello che “deve partire prima di tutto da noi italiani”, c’è e non può escludere aprioristicamente eventuali critiche; anche se dalla parvenza poco costruttive (non ultimo il caso Volunia, ad esempio, seguito molto da vicino da questo blog).
Nel caso di Egomnia la speranza è che davvero vi stiate impegnando al massimo per raggiungere gli obiettivi prefissati.
Da ultimo: se il problema è stato generato da Aruba, non è il caso di additarli in questo modo, pubblicamente.
Se il problema, invece, origina dalla scelta del provider… be’, allora…
Buon lavoro!