photo © 2009 Alex Proimos | more info (via: Wylio)
Il prossimo 14 Dicembre non accadrà nulla; o meglio, qualcosa, al nostro Parlamento, accadrà di certo, ma nulla di importante. Dimentichiamo, per un solo momento, le beghe familiari Fini-Berlusconi; allunghiamo la vista oltralpe, ampliamo l’orizzonte e guardiamo un po’ più in là del TG1 (uno a caso: TG5, Mentana e soci non sono, poi, così diversi). Se avete intenzione di vivere in questo paese ancora a lungo, se l’intenzione è quella di vivere in uno dei paesi della Comunità Europea, se avete figli, queste sono tutte buone ragioni per approfondire il pensiero di Charles Wyplosz, economista svizzero, qui esposto (link).
Dice: “È impressionante vedere i politici europei che dopo aver preso una strada sbagliata all’inizio di quest’anno, perseverano nel sommare errore a errore. Tutto è iniziato con la decisione di non abbandonare la Grecia a se stessa. Per aver proseguito su questa logica, l’eurozona si trova ora sull’orlo di una disastro di proporzioni storiche“.
Sono d’accordo sull’analisi dell’accaduto, meno su certe conclusioni apocalittiche –ma non sono un economista- tipo:
“Sono tantissimi i soldi che si possono fare, per esempio si può avere un ritorno del 10 per cento l’anno su titoli garantiti denominati in euro. Naturalmente, lo spread riflette la convinzione del mercato che i politici alla fine dovranno arrendersi perché il debito pubblico totale dell’area euro ammonta a circa 7.700 miliardi di euro“.
“Godiamoci”, quindi, il nulla del Parlamento di domani e il nulla del governo di questo paese nei prossimi mesi; e speriamo, c’è poco da fare, se non parlarne, nella clemenza della triade Angela, Nicolas, Jean-Claude.
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