La richiesta è semplice, quasi zen: “Un aggettivo per…”
Compare sotto la foto di un politico, un VIP, o una comparsa di Uomini e Donne.
L’intento è chiaro: sbeffeggiare con eleganza.
La risposta, invece, è un carnevale.
C’è quello che parte in quarta con un paragrafo degno di Dante in fase REM.
Quello che infila un proverbio, un avverbio, un’iperbole e pure due congiuntivi sbagliati.
E poi c’è lui, il campione: “Scandalosamente e pateticamente lui”.
Tre righe, zero aggettivi. Ma una passione che scalda il cuore.
Alla fine, l’unico che risponde con un vero aggettivo è uno sgrammaticato: “Simpaticcione”. Che, tecnicamente, non esiste. Ma ormai chi siamo noi per giudicare?
Internet: dove tutti hanno l’ultima parola. Mai quella giusta.
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