Dal Corriere della Sera: “Chi parla male dell’azienda in cui lavora, o dei colleghi, può essere licenziato. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione che, con la sentenza numero 19232 del 14 settembre, ha accolto il ricorso (…)”.
Riporto la notizia così come è per ribadire, a tutti voi miei illustri colleghi, quanto immensa sia la mia stima per le vostre anime ed il vostro operato; al mio datore di lavoro una prece, perchè continui in questa nobile opera di divulgazione del sapere. A tutti voi giunga il mio più caro, sincero ed onesto saluto. Il vostro umile (im)piegato.
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