Atterro a Heathrow, Londra, ieri sera. Al controllo passaporti m’imbatto in un bivio: cittadini UE e coda chilometrica a sinistra, cittadini UE e nessuna coda a destra. Indovinate un po’?!? Scelgo la seconda, ma per scrupolo chiedo alla hostess se la fila è quella giusta, mostrandole la mia carta d’identità. Via libera, posso andare.
Mi avvicino alla poliziotta, mostro il documento, qualche domanda di rito e poi mi dice: “La prossima volta si ricordi di portare con sé il passaporto, il controllo per l’altra fila è più veloce. Qui, adesso, invece, dobbiamo eseguire una lunga procedura“.
Scrive qualcosa al computer, otto secondi al massimo –Usain Bolt non avrebbe ancora tagliato il traguardo– mi restituisce il documento e mi dice di andare.
Ad aspettare il collega, quello arrivato con il mio stesso volo, quello con il passaporto al seguito, quello in coda nell’altra fila, quello… che mi ha raggiunto ben trenta minuti dopo!
Scopri di più da Luca Bonesini
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.