Mezzogiorno di fuoco

Leaving Far Away

Fuori il termometro segnava trenta gradi centigradi; dentro, la temperatura corporea era a mezzo grado dai quaranta. Ma bisognava farcela: la farmacia distava solo trecento metri. I trecento metri più lunghi e faticosi della mia vita. Il corpo era debilitato, da ben due giorni non toccava cibo; impossibile ingerire qualsiasi cosa: le tonsille -gonfie a sei atmosfere- non lo avrebbero permesso. Non so perchè, forse per abitudine o forse a causa del neurone spento, decidevo di affidarmi al mio mustang a due ruote. Appena fuori dal cancello, e per tutto il tragitto, una serie tragica di sbandate; fortuna erano le tre del pomeriggio e di scatole in lamiera su quattro ruote in gomma ne passavano ben poche. Durante il viaggio di ritorno, quasi in zona torre di babele, incrociavo due signore slave; e riuscivo a capire i contenuti del loro parlare. Il miracolo era fatto! Potevo rientrare tranquillo al mio ranch, posare il purosangue d’alluminio ed ingerire -finalmente- il pastiglione che sconfiggerà il male.
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