Lifelong learning, smart edition

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A student writes mathematical notes in a notebook using a pen, focus on studying.

Ogni giorno abbiamo meno tempo e più opportunità di apprendere. La formazione, però, spesso si presenta come un percorso rigido da seguire passo dopo passo, quasi un obbligo da rispettare. Ma che senso ha dedicare ore a un corso se già sappiamo di padroneggiarne i contenuti?

Ecco allora un’idea audace, ma non troppo: iniziare con il test finale. Sì, proprio così. Prima ancora di aprire il primo modulo o ascoltare la prima lezione, mettiti alla prova. Se le tue risposte sono corrette, salta il corso. Non c’è niente di nuovo da imparare lì e il tuo tempo merita di essere investito altrove .

Questo metodo, certo, può sembrare riduttivo. Rischi di perderti le sfumature del percorso didattico, la filosofia alla base della struttura del corso, magari qualche dettaglio che avrebbe arricchito la tua prospettiva. Ma forse è proprio questo il punto: oggi, grazie alle tecnologie digitali, possiamo permetterci di essere selettivi. Possiamo accedere a centinaia di fonti, corsi, video e guide interattive, senza dover necessariamente seguire un’unica strada tracciata da altri. E scegliere di concentrarsi solo su ciò che aggiunge valore reale al nostro sapere non è egoismo intellettuale, è intelligenza applicata alla gestione del tempo .

Il tempo, ricordiamolo, è l’unica risorsa davvero irrecuperabile. Spendere ore per ripetere concetti già acquisiti non è virtù, è inefficienza. Pensiamo ai corsi online dove il test conclusivo è obbligatorio per ottenere l’attestato: perché non invertire il processo? Usare quel test come filtro iniziale per verificare la propria preparazione e, se superato, dedicarsi ad altro – magari a esplorare argomenti innovativi o a colmare lacune realmente presenti .

Certo, non tutti i contesti lo permettono. In ambiti come la sicurezza sul lavoro o la medicina, dove il test finale valuta competenze critiche (e talvolta include prove scritte e orali), saltare il percorso formativo sarebbe irresponsabile . Ma nella formazione continua, nel lifelong learning, c’è spazio per una rivoluzione: personalizzare l’apprendimento in base alle proprie conoscenze pregresse, evitando sprechi di tempo e fatica.

Forse è questa la vera innovazione: considerare il discente non come un vuoto da riempire, ma come un soggetto che, grazie alle nuove tecnologie, può guidare il proprio percorso. Unendo test iniziali, piattaforme intelligenti e feedback continuo, potremmo costruire un sistema formativo più snello, adatto a chi sa che ogni minuto conta. Perché alla fine, come diceva Seneca, “Non abbiamo poco tempo, ne perdiamo molto”. E ora, grazie a strumenti mai visti prima, possiamo decidere di usarlo meglio .


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